5 dicembre 2011

L'INTOLLERABILE LEGGEREZZA NEL VIVERE

in tutta sincerità ammetto che la prima volta che la mia amica puppi mi ha confessato di voler scegliere un parto naturale dopo averne affrontato solo due anni prima uno cesareo ho pensato: è fuori di testa. già. l'ho pensato con la superficialità con la quale si affrontano troppo spesso gli argomenti che non ci riguardano direttamente. l'ho pensato con la pericolosa distrazione di chi non affronta con empatia le tante dinamiche  che riguardano vita di ciascuno in tutti i suoi aspetti. è vero: è anche tremendamente ingenuo pensare di arrivare ad ospitare nella propria quotidianità tutto quello che ci passa davanti agli occhi, ma almeno quello che ci fermiamo, anche solo per un attimo, a guardare sì, quello lo voglio fare. sono stanca di commettere il pericoloso errore di non prendere in considerazione gli eventi che ho la fortuna di incrociare e che in potenza hanno la forza arricchirmi. sono nauseata da questa intollerabile leggerezza con cui  vedo affrontare la vita a tanti, troppi intorno a me.
sulle complesse tematiche della gravidanza-maternità ma soprattutto parto siamo soggette ad una quantità di insopportabili, spesso violente imposizioni dettate da becere consuetudini, dagli interessi economici delle strutture ospedaliere e personali dei loro componenti. quanti possono contraddirmi quando affermo che l'episiotomia non è necessaria? come si può obbligare una partoriente ad affrontare il travaglio ferma immobile in posizione orizzontale su di un lettino? perché se un bambino si presenta in posizione podalica non ci si impegna seriamente per permettere alla madre un parto naturale? non perdo neanche un secondo invece a trovare qualcuno che mi convinca che il taglio cesareo è l'unica strada percorribile in tutti i casi in cui viene praticato. è uno scandalo. e, neanche a dirlo, è una scelta irreversibile: così ci si assicura un bel numero di futuri interventi.
ma non ovunque: man mano che le settimane di gravidanza trascorrevano, mentre io speravo che la mia amica puppi desistesse dalla (pazza a mio avviso) idea, lei si convinceva sempre di più di aver preso una decisione saggia e giusta. le ultime settimane sono state un po' dure. per le donne pre-cesarizzate i controlli sono doppi, l'ansia dei cari anche: fino all'ultimo minuto prima della nascita la possibilità del taglio cesareo non si toglie di mezzo. lei era la meno preoccupata di tutti. la completa libertà con cui ha preso la sua decisione le ha permesso di gestire con lucidità tutte le emozioni telluriche che scaturiscono da una nuova nascita. la sicurezza di poter scegliere la strada per lei e la sua bambina le ha dato una carica enorme per affrontare il lieto, ma pur sempre tanto, tanto doloroso evento. il destino può decidere, qualcun altro che non sia lei NO. 
puppi è la mamma di matilde che è venuta al mondo, naturalmente, alle 8 p.m. del tre dicembre. dispettosa. io sono nata il due.

p.s. l'ospedale che ha dato questa splendida opportunità alla mia amica si chiama cristo re. si trova a roma.

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