3 giugno 2013

COQUELICOT



Un filo di vita che ammaestra rugiada
sintesi perlata
d'acque di cielo e terra.

Stella nera di sonno e d'oblio
celata da seta di porpora
da ali di sangue

che danzano
folli dentro un respiro.

E disegnano
geografie di un desiderio
tra verdi promesse d'oro ed ineffabile materia

spighe e nuvole.

24 giugno 2012

COLORI DI LIGURIA





LIGURIA


    Il pescatore adagia le chiare reti. 
    Scioglie i nodi con i nodi sulle dita,
    come capelli di donna in attesa, al vento di sale.
    Tra le ciocche, coralli leggeri.

    Fino alla prossima notte di lampare
    Lucciole di mare.
    Antiche compagne di pelle bruciata
    di notti di pieni silenzi
    e muscoli di luna.

    In cerca d'argento.


23 aprile 2012

ISOLA

Un masso grigio di nuvola è rimasto incastrato su quelle rocce 
imperlate da case nascoste in un verde d'altrove.
Lame di gabbiani tagliano il cielo 
folli di vento.

Sul mare, posso vederlo, galleggia un limpido domani 
un'arca sconosciuta 
Ed io prego 
Antichi lumi e stelle.

1 aprile 2012

IN UNA PIAZZA

Col vento morbido che fonde i nostri odori e
nascosti dall'ombra di maestosa facciata
vorrei avvertire su di me i passi della la sera. 


Saturando la realtà
con vino e occhi.


Ad inseguire i nostri racconti troppo veloci,
a pregare il Tempo di infilarsi in quelle geometrie di mattoni.
E di perdersi.
O a sperare che inciampi nei nodi che stringeranno le nostre corde.


Tenderemo desideri da capi lontani per farlo cadere.
E finire,
dentro di noi.





19 marzo 2012

FERITA

Non sapevi 
forse
d'affondare una lama di miele
nelle carni già ferite?


Non coglievi
forse
l'irreversibile marcescenza del taglio
nel petalo d'un fiore stanco?


Mai sconosciuto
fu più sconosciuto di te, amore.



25 febbraio 2012

PELLE di PAROLE


Oggi ti faccio una pelle di parole. Sì, anche a te. Ti chiederai se è la tua. Ho tempo e fantasia. A te, che sei aria fresca, che spettini i miei capelli con un vento che sa dei miei anni che hai tu, che balli scalza tra dettami, panni e sesso. A te, con quella bici color camaleonte, col cesto di vimini colmo di parole. Lascia libera la dinamo di trasmettere la tua luce carezzevole. A te, che prendi manciate di stelle dal mio cielo per attaccarle nel tuo. E dargli una luce nuova, che illumina anche me, di nuovo. A te, donna dall’anima trasparente, dal cuore troppo morbido, dalla costanza di ferro e la dedizione che sa dell’orto di un’antica Certosa. A te, severa insegnante con il cuore verde di speranza per i nostri giovani, verde come i tuoi trasparenti occhi in cerca di mare e giustizia. A te, statua dei cieli. Col corpo voli e cammini, col cuore rimani in quel cielo che ami. Vedi tanto mondo, ne sogni per te uno piccolo e caldo. A te, che anche quando non scorri tra le parole, scorri tra i miei pensieri. A te, che grazie ai tuoi consigli, ho passato una mattina immersa in nuvole di ciuffi di parole sconosciute, ora mie. A te, che non posso credere di conoscerti da così poco tempo, tanto sei vicino. E devi ancora rispondere ad un invito. A te, che avresti potuto e non hai voluto. A te, ai tuoi occhi da orientale, alle canzoni che mi regali, alle carezze delle tue parole, alla tua grazia infinita. A te, che nascondi i tuoi occhi sinceri dietro occhiali bugiardi. A te, che ti rifugi in pugni di lettere per fuggire dai pugni della vita. A te, che avresti voluto e non hai potuto. A te che ami Linus, la gente per bene, che prendi per mano, che consoli, abbracci e sei preda del vento. A te, che cerchi e speri di non trovare. A te, che corri non sapendo dove andare. A te, compagno di vita. A voi, respiro e carne del mio corpo. A te, che mi strappi sorrisi, stracci la mia tristezza, mi regali note, parole, progetti e fiori. A te, che indossi la sera per sentirti più sicuro. A te, che disegni il mondo con grafite di sogno. A chi legge, a chi dorme, a chi pensa, a chi ride, a chi si strugge, a chi è solo, a chi aspetta domani, a chi esce ed a chi torna,a chi fa l’amore.


Nota. Ringrazio Maurizio Borelli che, con pazienza certosina, ha unito tutti i tweets di questa mia 'serie' trasformandoli involontariamente in un post. che sono lieta di pubblicare.

FOGLI

Il tuo inchiostro bugiardo

marca caratteri che io non so leggere.

E' nell'innaturale profondità del solco 

che riesco a distinguere: 

la tua viltà.

Hai trasferito imprudenza 

codardo narcisismo

in quella tinta, 

nero pece 
su bianco sfondo 
di sperata ingenuità.

CESTA

Io e te.


Giunchi che s'intrecciano

nel caso di un giorno qualunque.

Altre volte

condotti dalle mani d'un esperto destino,

fissati nell'irripetibile ordine 

d'un giorno speciale.


A contenere.
A trattenere.
A filtrar la vita.