Un masso grigio di nuvola è rimasto incastrato su quelle rocce
imperlate da case nascoste in un verde d'altrove.
Lame di gabbiani tagliano il cielo
folli di vento.
Sul mare, posso vederlo, galleggia un limpido domani
un'arca sconosciuta
Ed io prego
Antichi lumi e stelle.
E' bellissima... grazie per queste splendide parole. Hanno un effetto dolcemente rassicurante su di me in questa particolare serata.
RispondiEliminaLe mie parole, senza qualcuno che le colga, raccolga e pianti dentro di sé, non hanno senso d'esistere. Grazie a te, Maria Pamela. Di cuore.
EliminaLe sensazioni sono sempre le stesse ogni volta che leggo una tua poesia sento i brividi addosso... La penna in mano a te fa vibrare le corde a chiunque!
RispondiEliminaBrava amore mio........
Mimì
Grazie, Mimì. *__*
RispondiEliminaA volte mi soffermo a spiare un fiore mentre sboccia, o a seguire i movimenti di un ragno che sta tessendo la sua rete. Penso a quella sostanza impalpabile che chiamiamo tempo, e che esiste solamente per noi. Noi uomini misuriamo il tempo col sole e con i cicli della luna, con i chiodi piantati nel tempio di Northia, con i calcoli dei sacerdoti che stabiliscono la lunghezza esatta di un secolo; ma qual è il tempo dei fiori, e qual è il tempo dei ragni? Esiste un tempo anche per loro, o non dovremmo dire piuttosto che ogni fiore che ogni fiore di una determinata specie è sempre lo stesso fiore, e che ogni ragno è sempre lo stesso ragno? Che il fiore e il ragno non muoiono mai, e che gli uomini muoiono soltanto perché vivono nel tempo?
RispondiEliminaSebastiano Vassalli "Infinito numero"
maurizio
...non so cosa mi abbia portato qui: il caso, la curiosità, l'errore, twitter, una parola chiave. poco importa, sei quello che cercavo.
RispondiEliminagrazie.