15 dicembre 2011

MERCURIO

una livida incomprensione
copre come manto
la distanza che li separa.
la vaghezza accecante che conobbero
li ha ormai sfiniti.
l'aria del domani niente più la muove
nemmeno il vitale soffio di cose che verranno.


4 commenti:

  1. Anonimo16.12.11

    La mia realtà si rispecchia nella tua poesia scrivimi anche la soluzione! Sei veramente brava.......!

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  2. una soluzione non c'è. per fortuna sono solo momenti. di lucidità o confusione, scegli tu. grazie. torna a trovarmi.

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  3. Anonimo18.12.11

    Questa tenerezza
    Questa tenerezza e queste mani libere,
    A chi porle al vento? Tanto disordine
    Per l’ebbrezza e nel mezzo della chiamata
    L’ansia di questa porta aperta per nessuno.
    Abbiamo fatto un pane così bianco
    Per bocche già morte che accettavano
    Solo denti affilati, il tè
    freddo della veglia mattutina.
    Abbiamo suonato strumenti, per la cieca collera
    Di ombre e di cappelli dimenticati. Ci siamo ritrovati
    Con il tempo presente ordinato su di un inutile tavolo,
    e fu necessario bere il sidro caldo
    nella vergogna della mezzanotte.
    Allora, nessuno vuole tutto questo,
    nessuno?
    Julio Cortazar

    ciao a presto maurizio

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  4. maurizio, che dire.. grazie. di cortazar conoscevo alcuni scritti, che mi fece conoscere una amica argentina. non questo. inatteso spunto per una serata di poesia. grazie mille, spero tu voglia tornare di qua, di tanto in tanto.

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