Ehi amica mia a Pavese e alle poesie del disamore abbiamo già dato :-)
Sogno Ride ancora il tuo corpo all'acuta carezza della mano o dell'aria, e ritrova nell'aria qualche volta altri corpi? Ne ritornano tanti da un tremore dei sangue, da un nulla. Anche il corpo che si stese al tuo fianco, ti ricerca in quel nulla.
Era un gioco leggero pensare che un giorno la carezza dell'aria sarebbe riemersa improvviso ricordo nel nulla. Il tuo corpo si sarebbe svegliato un mattino, amoroso del suo stesso tepore, sotto l'alba deserta. Un acuto ricordo ti avrebbe percorsa e un acuto sorriso. Quell'alba non torna?
Si sarebbe premuta al tuo corpo nell'aria quella fresca carezza, nell'intimo sangue, e tu avresti saputo che il tiepido istante rispondeva nell'alba a un tremore diverso, un tremore dal nulla. L'avresti saputo come un giorno lontano sapevi che un corpo era steso al tuo fianco. Dormivi leggera sotto un'aria ridente di labili corpi, amorosa di un nulla. E l'acuto sorriso ti percorse sbarrandoti gli occhi stupiti. Non è piú ritornata, dal nulla, quell'alba?
Io amo gli uomini e le donne accese, che insieme stanno uscendo dagli schemi, che sanno fare a pezzi porte chiuse, soltanto per trovarsi più vicini. ... E non siamo più capaci di sorrisi.
Intanto viaggeremo senza scampo, puntando solo a ciò che non finisce, e gireremo in lungo e in largo il Tempo, in cerca dell'abbraccio che ci unisce.
E' questo che inseguiamo dall'Inizio (L'umana nostalgia Claudio Rocchi) maurizio
Non so come sia arrivato qua ma mi è venuta una gran nostalgia di Gozzano, la voglia di riscoprire quanto di vecchio e buono c'è dentro le cose. Mi è venuto in mente il cortile della nonna, con in fondo lo scalone enorme che portava alla casa vecchia; sopra il portone di legno una targa arrugginita "Il Mondo, Assicurazioni contro l'Incendio". Era una scala di pietra e in cima dava accesso a due locali: a sinistra un cucinotto piccolissimo con un mobile di legno scuro dove conservavi il pane che veniva sfornato a sinistra, dove c'era il locale del forno. Non l'ho mai visto funzionare, il forno, ma là in fondo, dove cominciava la scala di pietra, c'era il mio angolo lettura estivo, dove passavo praticamente buona parte del pomeriggio... questa è òa traccia del mio passaggio, quello che mi è uscito dopo aver letto le poesie poco sopra. @ermannomartelli
Ehi amica mia a Pavese e alle poesie del disamore abbiamo già dato :-)
RispondiEliminaSogno
Ride ancora il tuo corpo all'acuta carezza
della mano o dell'aria, e ritrova nell'aria
qualche volta altri corpi? Ne ritornano tanti
da un tremore dei sangue, da un nulla. Anche il corpo
che si stese al tuo fianco, ti ricerca in quel nulla.
Era un gioco leggero pensare che un giorno
la carezza dell'aria sarebbe riemersa
improvviso ricordo nel nulla. Il tuo corpo
si sarebbe svegliato un mattino, amoroso
del suo stesso tepore, sotto l'alba deserta.
Un acuto ricordo ti avrebbe percorsa
e un acuto sorriso. Quell'alba non torna?
Si sarebbe premuta al tuo corpo nell'aria
quella fresca carezza, nell'intimo sangue,
e tu avresti saputo che il tiepido istante
rispondeva nell'alba a un tremore diverso,
un tremore dal nulla. L'avresti saputo
come un giorno lontano sapevi che un corpo
era steso al tuo fianco.
Dormivi leggera
sotto un'aria ridente di labili corpi,
amorosa di un nulla. E l'acuto sorriso
ti percorse sbarrandoti gli occhi stupiti.
Non è piú ritornata, dal nulla, quell'alba?
abbracciamoci e baciamocidipiù
maurizio
Io amo gli uomini e le donne accese, che insieme stanno uscendo dagli schemi, che sanno fare a pezzi porte chiuse, soltanto per trovarsi più vicini.
RispondiElimina... E non siamo più capaci di sorrisi.
Intanto viaggeremo senza scampo, puntando solo a ciò che non finisce, e gireremo in lungo e in largo il Tempo, in cerca dell'abbraccio che ci unisce.
E' questo che inseguiamo dall'Inizio
(L'umana nostalgia Claudio Rocchi)
maurizio
tu, invece, un sorriso me lo strappi sempre, amico mio.
RispondiEliminagrazie per regalarmi la tua attenzione, ogni volta.
oltre ad gustare del buon vino, sai anche farmi gustare delle buone poesie complimenti Osvaldo
RispondiEliminanon ricordo in quale occasione posso averti suggerito un buon vino ma ti ringrazio davvero del complimento.
RispondiEliminaamo i robivecchi, come te, le parole, come sai, i sentimenti e gli attimi. mi piace come scrivi.
RispondiEliminagrazie, silvia. grazie per le tue parole. a presto.
RispondiEliminaNon so come sia arrivato qua ma mi è venuta una gran nostalgia di Gozzano, la voglia di riscoprire quanto di vecchio e buono c'è dentro le cose. Mi è venuto in mente il cortile della nonna, con in fondo lo scalone enorme che portava alla casa vecchia; sopra il portone di legno una targa arrugginita "Il Mondo, Assicurazioni contro l'Incendio". Era una scala di pietra e in cima dava accesso a due locali: a sinistra un cucinotto piccolissimo con un mobile di legno scuro dove conservavi il pane che veniva sfornato a sinistra, dove c'era il locale del forno. Non l'ho mai visto funzionare, il forno, ma là in fondo, dove cominciava la scala di pietra, c'era il mio angolo lettura estivo, dove passavo praticamente buona parte del pomeriggio... questa è òa traccia del mio passaggio, quello che mi è uscito dopo aver letto le poesie poco sopra. @ermannomartelli
RispondiEliminagrazie, Ermanno. l'idea di ridar voce a vecchi ricordi è piena di bellezza. è ciò che amo io.
RispondiEliminaspero tu voglia tornare a trovarmi.