lei è lì dentro.
si torce, si sfinisce,
prigioniera
del suo bozzolo,
groviglio di filo stillato dal sogno
e pietrificato dalla realtà.
ella ne credeva crepate
forma e sostanza.
no.
accecata dal vigoroso bagliore della sua volontà
se ne credeva fuori.
no.
anestetizzata da desideri imposti
non ne avvertiva la stretta.
ma era lì dentro.
ed ora
quel sepolcro di sogno
le restituisce tutto il tormento non vissuto,
dimenticato.
cosí ella, infine, diverrà.
poichè non c'è un inizio nè una fine ma un continuo mutare descrivi magnificamente la sofferenza della rinascita aggiungo solo che nel perenne mutare siamo ad ogni rinascita più ricchi di ciò che siamo stati e il dolore più forte è il segno di questo ricchezza :-)
RispondiEliminaIl mutamento
io sono, ciò che tu sei stata/o o che sarai
Il Paradiso è essere la stessa cosa nello stesso momento
maurizio
prezioso. ecco cosa sei. grazie per i continui spunti che mi dài. a presto amico.
RispondiEliminaLo scrivo anche qui :-)
RispondiEliminaTu non lo sai ancora ma sei già Farfalla :-)
chissà...
RispondiEliminaIl nuovo anno porta curiosità nuove, nuovi spunti, nuove idee, e nuovi follow... ti seguo, Claudia.
RispondiEliminati ringrazio molto per la tua attenzione, roberto. spero tu voglia tornare, di tanto in tanto. un saluto.
RispondiEliminavisto che ancora non scrivi ti occupo la pagina con una poesia di Alfonso Gatto
RispondiEliminail 29 dicembre sarebbe stato il compleanno di mio padre :-)
A mio padre
Se mi tornassi questa sera accanto
lungo la via dove scende l’ombra
azzurra già che sembra primavera,
per dirti quanto è buio il mondo e come
ai nostri sogni in libertà s’accenda
di speranze di poveri di cielo
io troverei un pianto da bambino
e gli occhi aperti di sorriso, neri
neri come le rondini del mare.
Mi basterebbe che tu fossi vivo,
un uomo vivo col tuo cuore è un sogno.
Ora alla terra è un’ombra la memoria
della tua voce che diceva ai figli:
- Com’è bella notte e com’è buona
ad amarci così con l’aria in piena
fin dentro al sonno - Tu vedevi il mondo
nel plenilunio sporgere a quel cielo,
gli uomini incamminati verso l’alba.
maurizio
stavolta ti ringrazio per avermi donato questo intimo pensiero. preziosissimo. come sempre i tuoi. ciao, amico.
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